lunedì 14 dicembre 2009

bienvenidos

Questo non è un blog. È un bar. Un bar piccolo, spoglio, zozzo e fumoso situato all’estrema periferia di una città di periferia. Nulla, a cominciare dalla faccia del barista, contribuisce a restituire l’immagine di un luogo accogliente. La provincia è piena, di posti così, dove non ti verrebbe voglia di entrare nemmeno per chiedere un bicchere d’acqua. E tuttavia, se provate a cancellare la prima impressione senza cedere all’istinto di passare oltre, sono sicuro che non ve ne pentirete. Dentro troverete le due cose per cui andrebbe giudicato un bar: il miglior fútbol dell’emisfero nord e ottime chiacchiere. La qualità del fútbol purtroppo non è merito mio. Quella delle chiacchiere spero di sì. Tutto dipende da quanto mi saprete stimolare.

5 commenti:

  1. Ciao Andrea, è davvero un piacere aver scoperto questo spazio, ti faccio i miei auguri e i miei complimenti anticipati, sapendo già come scrivi dalle pagine del Guerino. Sono arrivato a questo blog... pardon, a questo bar... proprio dalle pagine dell'ultimo GS, dall'articolo sul Barça més que un club.

    A questo proposito ti volevo rivolgere una domanda: cosa pensi del comportamento di Laporta? Oggi ho letto l'intervista sul Pais dove il presidente del Barça diceva la sua sulle consultazioni (senza valore giuridico) per l'indipendenza effettuate in alcuni paesi della Catalunya, ribadendo le sue convinzioni indipendentiste. Non pochi anche fra i tifosi del Barça storcono il naso accusando Laporta di strumentalizzare il club per prepararsi la carriera politica che intende intraprendere non appena cesserà il suo mandato.
    Non sono naturalmente in discussione le particolari idee politiche di Laporta, il punto è sapere dove passa il confine fra il risaputo valore politico del Barça come rappresentante della Catalunya e invece il valore di pseudo-partito politico che secondo i critici l'atteggiamento di Laporta rischia di conferire al Barça.

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  2. Ciao Valentino!

    Laporta, come avrai capito, è un autentico furbastro. Prima ha usato la politica per diventare presidente del Barça ("voglio catalanizzare il club", disse in campagna elettorale, peccato che nella giunta direttiva ci fosse un membro della Fundación Francisco Franco), adesso sta usando il calcio come scivolo per atterrare in politica. Credo, e non sono il solo, che in questo modo stia danneggiando alquanto l'immagine del Barça legandola alla parte più impresentabile del nazionalismo catalano. Aggiungerei che come presidente del Barça ha avuto la fortuna di non riuscire a realizzare i suoi sogni: voleva Beckham, ha preso Ronaldinho; voleva Mourinho, si è dovuto "accontentare" di Guardiola. Un vero miracolato.

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  3. Super-compliemnti. il nuovo GS (che nome orribie, scusami...) e ho trovato questo link.
    Ogni settimana aprivo il Guerin e la tua rubrica - ed i tuoi attacchi - erano la prima cosa che andavo a spulciare, gustandomi l'incipit per poi riassaporarli dopo alla lettura del giornale.
    Spero un giorno di divenire rbavo almeno un decimo di te :-D

    In bocca al lupo e a presto,

    rà (raffaele)

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  4. Ciao Andrea,
    nel primo numero del GS hai scritto che Hans Gamper ha fondato il barça con gli stessi colori sociali dello zurigo. In realtà si tratta del basilea, squadra in cui ha militato, che ha i colori rossi e blu. Gamper era originario del canton zurigo, la cui squadra ha i colori bianco e blu.
    Saluti dalla Svizzera
    Andrea

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  5. Beccato, Andrea, ma ti giuro che è stato un lapsus. Ti dirò di più: l'anno scorso sono persino venuto in Svizzera a vedere il Barça (0-5) e non c'era giornale che non ricordasse con orgoglio come il Barça fosse debitore della sua maglia proprio al Basilea.

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